Per promuovere ulteriormente il processo di riqualificazione dell’edilizia scolastica siciliana intervengono 67 milioni dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e 20 milioni messi a disposizione dalla Regione Siciliana. Lo dice l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale che ha chiesto al ministero dell’Istruzione di finanziare, con 67 milioni di euro dei fondi
del Pnrr destinati alla Sicilia, 27 progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza degli istituti scolastici, individuati tramite scorrimento della graduatoria del «Piano triennale dell’edilizia scolastica 2018-2020». In particolare, saranno finanziati nove interventi in provincia di Messina, quattro nel Nisseno, sette a Catania, tre a Palermo e tre ad Agrigento e uno in provincia di Enna. In aggiunta, la Regione Siciliana finanzia, con ulteriori 20 milioni di euro, la realizzazione di indagini geognostiche per misurare il coefficiente di vulnerabilità sismica di oltre mille plessi scolastici, sui quali, sulla base dei risultati ottenuti, potranno essere realizzati eventuali interventi di consolidamento. Al fine di rendere più rapide le procedure, i Comuni avranno la possibilità di ottenere tali risorse tramite una semplice manifestazione di interesse, indicando gli edifici destinatari degli interventi. Sarà poi l’assessorato, per il tramite di un operatore tecnico individuato attraverso gara, ad effettuare direttamente, in ogni provincia, le attività necessarie.
«I 67 milioni di euro del Pnrr serviranno ad accrescere – dice l’assessore Roberto Lagalla – il numero di interventi di riqualificazione degli immobili, consistenti in opere di adeguamento strutturale ed impiantistica, rimozione di barriere architettoniche e interventi di manutenzione straordinaria, nell’ambito della più generale programmazione triennale dell’edilizia scolastica che, dal 2018 ad oggi, ha promosso oltre 1500 iniziative, con un investimento di circa 500 milioni di euro. Inoltre, procederemo speditamente all’esecuzione delle indagini di vulnerabilità sismica negli edifici sui quali non sono ancora stati effettuati tali accertamenti, con l’obiettivo di garantire agli studenti e agli operatori scolastici adeguate condizioni di sicurezza».